“Il Diario non è essenzialmente confessione, racconto di sé. È un Memoriale. Di che cosa lo scrittore deve ricordarsi? Di se stesso, della persona che è, quando non scrive, quando vive la vita quotidiana, quando è vivo e vero, e non morente e senza verità. Ma il mezzo di cui si serve per ricordarsi a sé stesso, è, fatto strano, l'elemento stesso dell'oblio: scrivere. Da ciò deriva che la verità del Diario non consiste nelle interessanti osservazioni, letterarie, che vi si trovano, ma nei particolari insignificanti che lo collegano alla realtà quotidiana”

Lo spazio letterario - Maurice Blanchot - 1955

Il diario di bordo

Quando ho iniziato a scrivere credevo che la scrittura fosse un lavoro solitario e relativamente statico: scrivi le tue pagine, stampi, correggi, pubblichi. Niente di più lontano dalla verità. Scrivere è un’avventura fatta di personaggi che non stanno alle regole le cui azioni danno alla trama direzioni inaspettate, strumenti di lavoro in continua evoluzione, esperienze emotive e pratiche di tutti i tipi.

È il racconto della quotidianità di scrittrice che, con ironia, voglio condividere in questo spazio che, proprio come il giornale di bordo di una nave, è l’inventario delle mie esperienze, di ciò che ho imparato e scoperto scrivendo e pubblicando; contiene confessioni e speranze, idee che mi frullano in testa e, perché no, quel qualcosa di personale che permetta di cogliere l’essenza di una scrittrice senza volto.

Buona lettura e buon divertimento!