“Il romanziere vive, ognuno lo sa, con la costante necessità di utilizzare il mondo che ha sott'occhio per ricavarne prima o poi i materiali da cui nasceranno i suoi «eroi»”
Francesco Burdin - Un milione di giorni - 2001

Sandy Jane

Follemente innamorata dalla magia ancestrale che ogni donna porta dentro di sé, sono un’inguaribile romantica intrappolata nel corpo di una cinica impenitente. I romanzi? Sono la mia fuga e il mio rincasare, rappresentano la vera parte di me stessa o, meglio, una delle tante parti di me.

Alla perenne ricerca di nuovi, spesso discutibili, progetti a cui dedicare il mio inesauribile entusiasmo sono diplomata e laureata in materie tecniche, ma sono appassionata di psicologia, sociologia e biologia, alle quali mi sono avvicinata da curiosa autodidatta. Amo profondamente leggere e viaggiare, che poi sono attività estremamente simili tra loro.

Esageratamente curiosa, adoro conoscere e sperimentare, mettendo il mio cervello analitico al servizio della ricerca della felicità. Osservatrice, riflessiva, ma eterna ottimista sono una di quelle persone che trova il bello ovunque.

Divisa tra Nord e Sud, tra la mia famiglia di origine e la mia vita di donna adulta, nutro il legame indissolubile con le mie radici mentre alimento la passione travolgente per la terra che mi ha fatto sentire “a casa”.

Non bevo caffè. Guardo vecchi film. Quando viaggio mangio il cibo locale. Ammetto solo il lieto-fine ma non preoccupatevi, nessuno spoiler, perché il concetto di lieto-fine è estremamente relativo, qualcosa che per qualcuno è auspicabile per altri potrebbe essere deprecabile quindi… chi può dirlo, arrivate all’ultima pagina e poi giudicate.

cantastorie

La cantastorie

“Ha raccolto i limoni che il Fato gli aveva mandato e ha aperto un banco di limonata”
Necrologio di Marshall Pinckney Wilder - Elbert Hubbard - 1915

Da qualche anno annovero la scrittura tra le mie dipendenze, anche se, in realtà, è solo un modo diverso di divorare un romanzo visto che scrivo principalmente perché sono troppo curiosa di sapere come va a finire!

Tutto è iniziato per caso, all’epoca lavoravo per una grossissima multinazionale come ingegnere, un lavoro da uomini, in un ambiente quasi esclusivamente maschile, in un mercato di nicchia completamente machista. Insomma, mi mancava alimentare il mio lato… rosa.

Lì, in quello che resterà alla storia come Il-covo-di-vipere, ho scoperto cosa non mi piace del mondo lavorativo moderno che pretende che siamo donne estremamente femminili fuori ma ci comportiamo come uomini, che pensiamo e sentiamo come uomini, pur dovendo lavorare il doppio per ottenere la metà dei loro riconoscimenti.

Da buona osservatrice ho iniziato a notare quelle differenze tra donne e uomini che avevo sempre visto ma mai compreso e, quando una mia cara amica mi ha raccontato la sua delizievole storia d’amore appena nata ho saputo sin da subito cosa dovessi fare, esprimere le mie doti peculiare raccontando il mondo con i miei occhi.

Volete sapere come è andata? Leggete la storia travagliata di come tutto è iniziato.

Nom de plume

“Rivelare l'arte e celare l'artista è la meta dell'arte”
Il ritratto di Dorian Gray - Oscar Wilde – 1890

Sandy Jane Prince è lo pseudonimo con cui scrivo.

Optare per un nome d’arte non è stata una necessità bensì una precisa scelta “narrativa”. Lo so, suona strano ma ogni volta che leggo un libro, soprattutto un romanzo rosa, continuo sempre a cercare di collegare la storia a chi l'ha scritta e questo, nella mia mente di lettrice “romanzovora”, rende tutto estremamente artefatto.

Si può davvero scindere l’arte dall’artista? Dilemma troppo radicato perché sia io in grado di risolverlo ma, a naso, direi di no eppure la soluzione appare banale: nom de plume!

Sandy, in onore di Sandra Dee, icona della ragazza ingenua dal cuore buono i cui personaggi nascondono sempre un lato furbo e intelligente.

Jane, come il nome usato nel gergo giuridico anglosassone, per indicare le donne la cui reale identità sia sconosciuta.

Prince, come Diana Prince, la meravigliosa Wonder Woman, cazzuta come le donne di cui racconto.

L’alter ego nei romanzi

“C'è un attimo di consapevolezza – il momento della verità – in ogni uomo: quando scopre il suo doppio. Il doppio che è dentro di noi, un alter ego d'ombra: la nascosta radice dell'anima”
Villa Mimosa - Nantas Salvalaggio - 1985

Ebbene sì, anche io ho un personaggio nei racconti perché, alle vicende dei protagonisti, in qualche modo, ho partecipato anche io.

Samantha, questo è il mio pseudonimo, nell’universo creativo dei romanzi, non è un personaggio di fantasia ma la fedele trasposizione di me stessa nei libri. È un personaggio fortemente legato agli episodi che hanno riguardato la scrittura della storia e il racconto che, nel tempo, i vari personaggi me ne hanno fatto, perché è questo quello che è realmente accaduto.

Il nome che ho scelto per il personaggio di Samantha è un omaggio a una cara amica che tanto influenza la mia scrittura, lei è stata la mia prima lettrice e si può dire che mi accompagni in ogni passaggio importante del mio percorso creativo.

Diversamente social

“La cosa più strana del nostro modo di comunicare è che si tende a parlare più di niente che di qualcosa”
Dal film: C'è posta per te - 1998

Avete già provato a cercarmi su Instagram, Pinterest, Facebook, Twitter, Linkedin e compagnia?

Se la risposta è sì, vi ringrazio e mi spiace molto di avervi fatto perdere tutto questo tempo ma, come avrete notato, sono poco social, in senso virtuale almeno. Apprezzo i social ma tendo a preferire interazioni più fisiche. Preferisco guardare una persona negli occhi, averla tutta di fronte a me davanti a una pizza o un caffè, magari solo una volta l’anno più che sentirla tutti i giorni senza viverla davvero. Sono una scrittrice, mi nutro di emozioni che, più spesso di quanto oggi ci rendiamo conto, sono nei gesti, nelle espressioni, nel linguaggio del corpo, negli occhi molto più che nelle parole.

Con questo però non voglio trascurare i lettori che vogliono condividere qualcosa con me, quindi, inizierò a pubblicare molto di più, lo prometto. Trovate tutti i miei riferimenti nei contatti.

La mia libreria

“Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”
Come un romanzo - Daniel Pennac - 1992

Fondamentale per uno scrittore è, infine, la libreria alla quale può attingere. Io non sono da meno, spaziando per titoli di tutti i generi. Sono le parole che m’ispirano, che mi emozionano. Sono pensieri incisi sul cuore che mi hanno influenzato e formato quanto le esperienze che ho fatto. La vera natura di una persona è celata dietro le pagine che legge, esse sono capaci di rompere la maschera dietro cui partecipa alla vita.


In ognuna delle mie storie faccio riferimento con piacere a libri, musica e film a cui i personaggi di cui scrivo solo legati. È un modo per delineare i loro contorni molto più che con accurate e noiose descrizioni. Alla sezione contenuti extra potrete trovarne la lista. Non perdetevela.


Se, invece, volete indagare l’animo della scrittrice, visitate la mia libreria virtuale su Goodreads!

Il diario di bordo

“L’appuntamento quotidiano con la pagina bianca costringe a prestare più attenzione ai fatti della giornata – ad ascoltare meglio, a pensare più a fondo, a guardare più intensamente”
Nelle foreste siberiane - Sylvain Tesson - 2011

Realizzando questo sito, con un webdesigner piuttosto despota, costretta a coprire il ruolo che nelle web agency è quello del copywriter (categoria probabilmente più bistrattata degli stuntman, N.d.A.), ho sviluppato una certa passione anche per la condivisione delle peripezie legate alla stesura dei romanzi e i consigli su quello che ho appreso strada facendo, quindi, se vi fa piacere date un occhio al diario di bordo e i suoi articoli tematici sulla scrittura creativa, l’editing, la pubblicazione di ebook e libri cartacei utilizzando gli strumenti messi a disposizione da Amazon KDP e le mie avventure con gli strumenti tecnologici con cui uno scrittore moderno deve fare i conti.

Il Team Prince

“Nessuno può fischiettare una sinfonia. Ci vuole un’intera orchestra per riprodurla”
Halford Edward Luccock - 1954

Scrivere dovrebbe essere un lavoro solitario, ma non lo è affatto!

Oltre agli onnipresenti personaggi che girovagano per le stanze della casa di uno scrittore, ci sono innumerevoli figure che costituiscono quella rete di supporto fondamentale per mantenere la sanità mentale; questa rete è costituita da un eterogeneo gruppo di criticoni che si dilettano nel dispensare commenti e critiche, non necessariamente in quest’ordine.

I miei tre beta-reader attendono con pazienza i miei biblici tempi creativi ma il loro lavoro è preziosissimo quando si tratta di iniziare le revisioni.
Un altro elemento del team, fondamentale per uno scrittore moderno, è “il tizio del pc” che salva, in ordine sparso, me, i miei file, il mio pc, mio marito da probabili ictus.


Se volete sapere di più di questo male assortito gruppo non perdetevi la pagina a loro dedicata.

Il mondo attraverso lo specchio

“Quando il giorno diventa notte e il cielo diventa mare, l'orologio rintocca sonoro e non c'è tè da preparare. E nell'ora più oscura, prima della mia ultima rima, lei tornerà nel Paese delle Meraviglie, e riporterà le lancette dov'erano prima”
Dal film: Alice attraverso lo specchio - 2016

I personaggi di cui racconto appartengono tutti a uno stesso universo “creativo”, finendo per far parte gli uni delle storie degli altri. I loro percorsi si incrociano, si influenzano e, a volte, procedono paralleli, così come spesso accade anche nel mondo reale.


Per conoscere il mondo di cui leggerete nei romanzi date un’occhiata alla sezione dedicata al mondo attraverso lo specchio oppure visitate i contenuti extra che contengono numerose curiosità, i backstage e gli approfondimenti di ogni romanzo.