Il dovuto tributo
Il romanziere, per sua natura, è un ladro della peggior specie. Ruba, ruba, ruba e poi, semplicemente, scrive. Depreda nomi, caratteristiche fisiche, tic, vizi dichiarati e nascosti, abitudini, pregi e difetti, modi di fare, di vestire, di parlare e di ragionare perfino. Razzia dialoghi, litigi, emozioni, sogni e passioni. Tutto è buono fintantoché è reale.
A chi deve veramente dire grazie un romanziere è al mondo intero poiché, il romanzo, è trascritto dalla penna ma scritto dalla vita.
Sono tante, tantissime le persone e i luoghi a cui io devo pezzi della mia scrittura. A dare il loro fondamentale contributo sono state ognuna delle persone che hanno fatto e fanno parte quotidianamente della mia vita, anche quelle che ho incontrato di sfuggita o di cui ho semplicemente incrociato lo sguardo, anche solo per qualche frazione di secondo. Hanno partecipato, senza saperlo, alla stesura di un romanzo proprio come accade partecipando all’arricchimento di un percorso di vita vissuta.
Alcuni di loro, o di voi, si riconosceranno in una frase o parola, alcuni no, ma, come è chiaro aspettarsi, ci sono tutti, perché quando si scrive c’è sempre qualcosa di personale. Le mie parole nascono da me e quello che c’è dentro di me viene da tutti quelli che incontro sul mio cammino, dalle esperienze che ho vissuto, da quello che ho condiviso con il mondo.
L’entourage
La parte più importante del mio lavoro, ne sono certa, la fa la mia meravigliosa squadra, sulla quale potete leggere tante curiosità nella pagina dedicata al Team Prince; sono Samantha, Federica, Alessandro, Fano (che vengono affettuosissimamente apostrofati come i “Criticoni”), il “tizio del pc” (Francesco), il fotografo ufficiale (zeroquattro) e la sua modella e, infine, mio marito, il signor Prince.
Senza di loro niente di tutto ciò sarebbe stato lo stesso e non credo che sarei stata in grado di rendere la vera essenza dei miei personaggi così fedelmente.
Il motivo per cui ho iniziato a scrivere, è che c’erano storie e personaggi che dovevano essere raccontati ed è per questo che un posto speciale nel mio cuore è occupato da loro, i miei protagonisti, i personaggi principali e quelli secondari e anche i semplici figuranti (se siete curiosi di sapere quanti sono, date un’occhiata ai numeri in fondo alla Home page).
Il motivo, invece, per cui ho continuato a scrivere è stato il pensiero verso chi, con piacere o delusione, avrebbe letto le mie sudate parole. È a loro che devo tutto, agli unici personaggi davvero immaginari dei miei racconti.
Diritto di cronaca VS diritto alla privacy
È stata una mia amica giornalista a spiegarmi i risvolti legali dello scrivere un romanzo e la differenza tra “storia vera” e “opera di fantasia”.
A scanso di equivoci dichiaro qui e ufficialmente che i miei romanzi sono “opera di fantasia”.
Sono sempre estremamente grata a tutte le persone coinvolte nelle vicende dei romanzi che scrivo poiché sono sempre ben disponibili a scegliere per i loro personaggi nella storia dei nomi di fantasia che si prestano bene alla narrazione.
La mia parte del patto
Scrivere un romanzo da una grande libertà d’azione rispetto la stesura di un saggio o una relazione tecnica ma, per quello che mi riguarda, lavorare di spirito creativo non deve necessariamente significare concedere a sé stessi il lusso dell’ignoranza.
A meno che non sia la storia a portare con sé un po’ di “magia”, trovo che sia inutile fare appello al “patto di sospensione dell’incredulità”; è per questo che, durante la stesura dei romanzi, investo non poco tempo nelle attività di ricerca.
Studiare di un tempo o un argomento che ci si trova, volenti o nolenti, a dover trattare finisce sempre ad essere una straordinaria occasione non solo di apprendimento ma anche di comprendere le vicende che i protagonisti mi riferiscono e le confessioni che mi fanno in maniera più conscia e consapevole. Senza attente e diligenti attività di approfondimento perderei molto meno tempo a scrivere ma perderei molto di più come persona e come romanziera. Scrivere non è un’attività altruistica come molti erroneamente pensano, è estremamente egoistica invece; scrivere è propedeutico alla crescita personale e umana dell’autore molto più che a tutto il resto.
In questo senso sono tantissime le entità che dovrei ringraziare anche se, temo, ne starò scordando moltissime. Nella pagina Credits mi prendo il piacere di elencarle singolarmente.
A buon rendere
Non posso, infine, mancare di ricordare come è stato concimato il terreno nel quale il seme del animo di scrittrice ha germogliato. Il mio più caro ringraziamento va a Radio Deejay e specialmente il programma Deejay Chiama Italia, perché è grazie ai commenti ironici e divertenti di Linus e Nicola Savino se sono diventata, oltre che una fan di GOT, una lettrice del genere erotico, a partire da Cinquanta sfumature di grigio
Per le menzioni in merito a ricerche riguardo argomenti specifici e informazioni di varia natura, invece, leggere i miei Credits.